Sussidi didattici
Spesso la differenza tra la scuola di ieri e la scuola di oggi viene “misurata” in sussidi e si dice che la prima non ne aveva mentre la seconda ne ha persino troppi.
In realtà già nella seconda metà dell’ottocento, specie grazie al positivismo, la produzione di sussidi didattici fu molto ampia e diversificata, ma solo poche scuole ebbero l’opportunità di avvalersene per le note difficoltà di bilancio che caratterizzavano la vita della scuola elementare. Tuttavia quei sussidi furono molto importanti , anche se limitatamente diffusi, perché consentirono il sedimentarsi di esperienze significative.
Il Museo dell’Educazione possiede una cospicua raccolta di sussidi destinati alla scuola di base. Essi possono essere raggruppati o in relazione alle loro caratteristiche materiali o in funzione dell’ apprendimento che essi volevano favorire. In questo secondo caso possiamo individuare le seguenti tipologie:
Sussidi per conoscere i numeri e le forme
(pallottolieri, frazionieri, regoli, solidi geometrici, misure di capacità, peso,…)
Sussidi per conoscere la natura
(animali in scala e impagliati, collezioni di minerali, erbari, vetrini e cartelloni di zoologia e botanica…)
Sussidi per conoscere le leggi della fisica e della chimica
(provette, macchine per il vapore, esperienze per l’elettricità,…)
Sussidi per conoscere il mondo
(carte geografiche; mappamondi, vedute di città,…)
Sussidi realizzati da insegnanti
(raccolte varie, disegni su carta bianca o ardesiata,…)
Sussidi d'autore
(Froebel, Montessori, Agazzi, le scatole di Decroly, la tipografia scolastica di Freinet,…)
Museo dell'Educazione
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