Research Projects

La professionalizzazione della morte in Italia e i rituali di accompagnamento dei defunti nella prospettiva antropologico culturale

Tipologia finanziamento Istituzionale

Ambito disciplinare Psicologia Applicata

Ente Finanziatore ATENEO - Attività di Ricerca Istituzionali (EX 60%)

Data avvio: 30 September 2013

Data termine: 30 September 2016

Durata:

Abstract:

Per ogni essere umano esistono due momenti imprescindibili e fondamentali che ne caratterizzano l’esistenza, ovvero la nascita e la morte. Della propria esperienza di questi due eventi così importanti, però, l’individuo non può serbare memoria, sono invece le Comunità ad avere memoria della nascita delle persone e sono le Comunità a vivere l’esperienza della morte altrui. Questo evento produce nella Comunità una lacerazione delle reti di relazione che sono fondamentali per la continuità culturale, elemento cruciale per le comunità umane, al pari della continuità biologica. Per superare la perdita di un proprio componente e sanare la lacerazione, la comunità si fa carico del compito di portare i propri membri oltre la crisi, attraverso la produzione e riproduzione del rituale funerario. Ogni comunità, quale che sia la sua grandezza, vive uno shock, più o meno diffuso, ogni volta che uno dei suoi componenti viene meno con la morte. Dagli studi e analisi presenti in letteratura, relativamente ad alcuni elementi simbolici presenti nella complessa articolazione dei rituali funerari, risulta evidente come l’accompagnamento del morto alla destinazione finale del suo corpo, rappresenti per i vivi un momento fondamentale per creare un ponte col futuro. I rituali funerari hanno una forma tale da mettere insieme un rito di separazione con una serie di attività che rafforzino l'unità della comunità che subisce il lutto. Ci troviamo, quindi, di fronte a rituali comunitari di separazione, la cui valenza è al contempo di ri-aggregazione. Negli ultimi 40 anni nel sistema funerario italiano sono avvenuti molti cambiamenti in tutte le aree del paese, pur se con differenze marcate. Questi cambiamenti sono prevalentemente in relazione con quella che il tanatologo francese L.-V Thomas chiama ‘la professionnalisation’: “les «métiers» de la mort sortent peu à peu de la sphere du sacre pour entrer dans la domaine de la professionnalisation; et l’homme de métier, qui n’est plus un homme de vocation, est bienvenu dans un monde qui appréice la qualification et l’efficacité positive -surtout s’il suffit de le payer pour qu’il assume les morts à notre place.” (L. V. THOMAS, 1985,Rites de mort pour la paix des vivant; p.99.).La progressiva sostituzione della partecipazione ed organizzazione volontaria del complesso dei rituali funerari, con la presenza di professionisti che sono remunerati per occuparsi delle diverse fasi del funerale incide in modo drastico sul versante ri-aggregativo dei rituali. Vogliamo studiare gli effetti che la professionalizzazione della morte ha sui riti funebri dal punto di vista delle loro funzioni culturali, le aspettative di evoluzione del mercato di settore, la percezione che i professionisti hanno del proprio lavoro. L'attenzione della ricerca si concentra, in questa fase, soprattutto su quest'ultimo elemento, ovvero sui professionisti del settore. Diversamente da quanto si è abituati a pensare il settore non riguarda solo i servizi diretti, forniti dalle cosiddette 'pompe funebri' (il cui fatturato annuo in Italia supera comunque i 2,5 mld/€)ma riguarda una miriade di settori collegati che interessano un settore produttivo vastissimo. Il momento in cui è possibile trovare insieme buona parte degli 'addetti ai lavori' e punto di riferimento per l'intero settore funerario e cimiteriale, italiano ed internazionale, è TANEXPO, l’appuntamento biennale dove i professionisti del settore, operatori e onoranze funebri, si incontrano. Con 23.000 mq di superficie espositiva, 16.800 operatori professionali, 200 aziende espositrici, 56 nazioni rappresentate, è la prima fiera funeraria al mondo per numero di visitatori e superficie espositiva, aperta esclusivamente ai professionisti. Questi numeri danno idea, anche se sinteticamente, delle proporzioni della professionalizzazione della morte E' in quest'ambito, con le persone attive in questo settore che intendiamo svolgere una serie di incontri e colloqui per raccogliere le auto-narrazioni ed analizzarle lavorando su alcune aree tematiche. In particolare queste riguarderanno la specificità dei singoli aspetti professionali, la relazione fra il particolare ambito 'culturale' della morte ed il business, il tema della continuità culturale in relazione con le tradizioni funerarie locali, l'impatto della professionalizzazione su queste ultime, l'approccio professionale ai famigliari dei defunti colpiti dal lutto, la relazione fra normativa e pratiche sul territorio. Intendiamo anche verificare la disponibilità e l'interesse degli operatori del settore ad un feedback in chiave antropologico-culturale , tale da rendere possibili miglioramenti complessivi, sul piano culturale, di relazione e professionale, soprattutto nella prospettiva originale del rituale funerario, inteso come motore di continuità culturale, di addomesticamento e superamento del lutto. Questi, dunque, sono il quadro ed i principali obbiettivi della ricerca, metodologicamente impostata secondo i criteri della ricerca narrativa, qualitativa, di matrice interpretativista.