Research Projects

Religioni in internet

Tipologia finanziamento Istituzionale

Ambito disciplinare Sociologia

Ente Finanziatore ATENEO - Attività di Ricerca Istituzionali (EX 60%)

Data avvio: 30 September 2013

Data termine: 30 September 2016

Durata:

Abstract:

1. Rationale
Lo scopo della ricerca è l’analisi di un nuovo fenomeno nel campo delle scienze sociali della religione: la comunicazione religiosa mediata dal computer. La ricerca ha sinora messo in evidenza l’estensione e la complessità del fenomeno stesso; detto in altri termini, ci si interroga sia su come studiarlo sia con quali modelli teorici analizzarlo. Ci si trova, infatti, di fronte ad un oggetto che ha almeno tre dimensioni, che si sovrappongono e che non è sempre agevole distinguere: la comunicazione (via computer), la religione e l’osservazione. Ciò che stiamo osservando è uno specifico processo comunicativo che ha per oggetto contenuti che hanno a che fare con ciò che chiamiamo convenzionalmente religione oppure si tratta di forme moderne di espressività religiosa, che trovano proprio in un sito web il loro stato nascente? Inoltre, posto che l’osservazione venga fata sulle nuove forme di comunicare la religione via computer, con quale metodologia si può affrontarne l’analisi, dal momento che una cosa è esaminare con una pluralità di metodi (analisi semiotica, iconica, del contenuto, degli stili retorici, dell’asse semantico oppositivo e così via) come un sito è stato costruito ed anche, chi lo ha costruito e con quali finalità (manifeste e/o implicite), un’altra è comprendere chi vi accede, con quali aspettative, per quanto tempo, per quali finalità (per pura informazione o per un effettivo bisogno di “religione”), poiché. In tal caso, è veramente arduo sondare il profilo socio-culturale e socio-economico degli utenti in termini quantitativi, tant’è che ci si è limitati sinora a concentrarsi sui siti che offrono uno spazio interattivo (chat, forum, face book ecc.) e a studiare che tipo di comunicazione e relazioni via elettronica si stabiliscono con individui di cui, in verità, conosciamo solo ciò che dicono, digitando sulla loro personale tastiera. 
Più si espandono e si differenziano le forme di comunicazione mediata dal computer – come, ad esempio, con la diffusione di youtube -, più diventa complesso mettere a punto strumenti di rilevazione efficaci, che siano all’altezza delle due sporgenze del fenomeno: la sua provvisorietà e variabilità nel tempo (un sito oggi può esserci, domani non più), da un lato, e, dall'altro, la sua strutturale carenza di precarietà e di vulnerabilità per quanto riguarda il principio di autorità: chi decide che un sito debba presentarsi in un certo modo non sa se esso sarà effettivamente utilizzato secondo i suoi voleri iniziali.
In conclusione, ci proponiamo di mostrare le problematiche che si pongono al ricercatore quando, aprendo un computer e navigando in un oceano di siti dedicati alla religione, ci si rende presto conto della necessità di dotarsi di teorie e metodi all’altezza di un oggetto così complesso come quello della religioni in rete. In particolare cercheremo di valutare se e fino a che punto le teoria dei sistemi possa costituire un buon viatico euristico nella comprensione – nel significato proprio che a questo termine dava Max Weber, come arte del "cum-prendere", nel ricondurre gli sparsi e frammentati elementi che la realtà (nel nostro caso del virtuale) presenta entro ideal-tipi di comunicazione assistita dal computer in materia di religione. Cercheremo, inoltre, di ricavare dall'analisi di un campione rappresentativo di siti religiosi indicazioni di metodo per future ricerche sul campo del virtuale. 

2. Lo stato dell'arte.
La religione come comunicazione mediata dal computer (RCMC) è diventata un oggetto di studio su cui convergono specialisti di diverse discipline: dagli esperti di comunicazione e di nuove tecnologie ai sociologi, dai semiologi agli psicologi e, per finire, dagli informatici ai linguisti. L’attenzione è andata crescendo negli ultimi quindici anni, da quando, in particolare c’è stata una massiccia irruzione in Internet di una pluralità di attori religiosi che hanno compreso le potenzialità dello strumento per allargare il raggio della loro azione comunicativa (comunica-azione). In tutto ciò, in prima approssimazione, non c’è nulla di nuovo rispetto ad un recente passato, quando grandi chiese o predicatori indipendenti hanno utilizzato ampiamente i mezzi di comunicazione di massa, come la radio, prima, e la televisione, poi. E’ noto, tanto per dovere di memoria, l’alterna fortuna dei telepredicatori negli Stati Uniti, fra il 1970 e il 1990; essi hanno inventato ciò che nella letteratura è stata chiamata la chiesa elettronica, un modello che è stato presto imitato successivamente in America Latina con la nascita di nuove chiese di ispirazione pentecostale, le quali hanno affidato e affidano una parte del loro successo all’installazioni di efficienti impianti televisivi da dove irraggiano il loro messaggio, così come in alcuni Paesi africani dove il pentecostalismo di terza generazione si è diffuso ampiamente, come in Ghana (Asamoah-Gyadu, 2005) o in Nigeria, ad esempio. Allo stesso tempo si sono moltiplicati luoghi o spazi elettronici in Internet che hanno ospitato sin dal 1980 bollettini, riviste e giornali elettronici prodotti da chiese o gruppi religiosi con una estesa riconoscibilità nell’ambiente sociale di riferimento oppure per far circolare idee, messaggi etici e teologici, com’è avvenuto con i siti Usenet a contenuto religioso. In tutti questi casi, pur con differenze a volte non irrilevanti da un sito ad un altro, il flusso della comunicazione seguiva lo schema classico emittente-ricevente: chi produceva la comunicazione si preoccupava di raggiungere più facilmente un potenziale ampio popolo di fruitori di Internet. 

3. L'ipotesi di lavoro.
Andare oltre la distinzione fra religion online and online religion per saggiare la validità della teoria dei sistemi applicata al campo specifico della relnet.
La teoria dei sistemi ci permette di formulare nel seguente modo l'ipotesi di lavoro che intendiamo verificare:
a) se assumiamo l’idea che una religione è un sistema di credenza simbolico, esso deve interagire continuamente con un ambiente (sociale e simbolico) più ampio, differenziato e variabile rispetto al sistema stesso:
b) lo scarto nella relazione fra sistema e ambiente riguarda precisamente la questione del senso: un sistema di credenza tende a selezionare i significati da attribuire a ciò che la verità del credere (secondo il punto di vista del sistema stesso, ovviamente), ma l’ambiente è un campo aperto dove si danno molteplici, variabili e contrastanti altri significati che possono essere attribuiti ad uno stesso oggetto o contenuto del credere;
c) nel caso delle religioni in rete tale scarto è ampliato, poiché un sito religiosamente connotato (per i suoi contenuti espliciti, per l’iconografia che utilizza, per il design complessivo con cui si presenta per rendersi visibili e differente allo stesso tempo in un mercato virtuale di beni simbolici di salvezza) (Stolz, 2008) è comunque un ambiente virtualmente messo a disposizione da chi, in nome e per conto di un determinato sistema di credenza, decide di aprirsi al rischio del senso, alla produzione non controllata di senso da parte di non crede o crede poco o crede a modo proprio rispetto a quanto un sistema dice di essere; se per un sistema in rete la verità è un dubbio risolto, per l’ambiente virtuale, che di fatto esso crea, la verità è un libro elettronicamente aperto in cui chiunque può riaprire la porta del dubbio.
Il potere della "parola", che per molti versi, costituisce la quintessenza della religione come comunicazione, può essere depotenziato a favore della visione assistita dal computer. Vedere per credere mette in crisi la "parola data" – intesa come deposito di simboli e gesti rituali trasmessi lungo la catena della memoria religiosa (Hervieu-Léger, 1993)e ritenuti veri-.
4. Il programma prevede l'analisi di una serie di siti religiosi che coprano le maggiori religioni online ed esplorino il mondo della online religion per arrivare a definire una ideal-sitologia religiosa.