Research Projects

Ageing Well in an Ageing Society

Tipologia finanziamento Istituzionale

Ambito disciplinare Psicologia Applicata

Ente Finanziatore ATENEO - Attività di Ricerca Istituzionali (EX 60%)

Data avvio: 30 September 2013

Data termine: 30 September 2016

Durata:

Abstract:

Da diversi anni il Richiedente ha svolto studi e ricerche sul tema dell’invecchiamento. L’invecchiamento della popolazione mondiale è ormai un dato statistico ampiamente riconosciuto pur se definito da differenze macroscopiche a seconda dei luoghi e dei contesti sociali di riferimento. Un mondo che cambia velocemente su piani diversi pone problemi o questioni, rielaborazioni di ‘mentalità’ condivise, ricombinazioni in termini di assegnazioni di senso e di collocazioni sociali. La prospettiva teorica adottata in tali lavori si è orientata verso prospettive teoriche sviluppatesi all’interno della psicologia sociale e fortemente intrecciate con linee interpretative interdisciplinari. Una di tali prospettive è orientata al movimento delle rappresentazioni sociali: come abbiamo osservato in precedenti lavori, essa può rivelarsi preziosa per incorniciare studi empirici sempre più richiesti al fine di proporre letture alternative e possibili ‘soluzioni’ ai problemi posti da tali rapidi mutamenti a partire da quello ‘sguardo’ particolare che rende lo psicologo sociale “un ‘compagno di strada’ che cerca di capire solo un po’ meglio come le idee possano sia riprodurre sia cambiare le società” (Jesuino, 2009, p.129). In Contarello, Leone, Wachelke (2012) è riportata una sintesi di studi sull’invecchiamento condotti nel contesto italiano alla luce di tale prospettiva per proporre una lettura di tale processo da un’angolatura critica e culturalmente situata. In particolare, ci siamo posti vari quesiti: esiste (qui ed ora) una rappresentazione condivisa dell’invecchiamento, della persona anziana, della vecchiaia? Quali prese di posizione individuali, di gruppo e societarie risultano prioritarie a riguardo? Come i mass media, in particolare la pubblicità, veicolano e sorreggono certi modi di intendere l’invecchiamento? Come la letteratura, in particolare romanzi e racconti? Quali rapporti intercorrono tra la rappresentazione sociale dell’invecchiamento e altre rappresentazioni ad/con essa vicine o risonanti? A questi si accompagnano altre domande. Quanto la comunicazione di massa sostiene e veicola modi diversi di concepire la relazione con l’Altro in luoghi e tempi specifici? Quale il ruolo delle ICTs in questo quadro generale? E in relazione ad altre forme di alterità: il migrante, l’Altro da Sé per appartenenza di gruppo etnico oltre che di età/generazione? Quanto si differenziano o sovrappongono rappresentazioni sociali dell’invecchiamento a seconda del benessere personale e sociale esperito dagli individui? Con quali modalità in relazione ai loro gruppi sociali di appartenenza? Quanto possono riverberarsi tali somiglianze/differenze nei discorsi che sorreggono le reti di cura nella vita quotidiana e nei discorsi dei media? Ci siamo quindi rivolti allo studio dell’”invecchiare bene”, sviluppando una ricerca in collaborazione con colleghi brasiliani al fine di indagare il modo in cui si parla-discute-pensa a, e soprattutto si agisce in vista di, tale possibilità in contesti diversi. E’ risultato altresì informativo porre a confronto i risultati della ricerca con modelli teorici e politiche sociali sviluppati e proposti negli ultimi anni (per esempio la campagna per un’ “Active Ageing” da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità) (Contarello, Camargo, Piccolo, Wachelke, Morais, 2012). Tra i risultati dello studio, un risultato che spicca per importanza riguarda il ruolo del sostegno sociale – variamente inteso, ma soprattutto considerato a livello di politiche sociali – nel processo che porta ad un buon invecchiamento. A fronte di una riconosciuta necessità di un ricco tessuto relazionale di sostegno, sembra non sia presente nel “pensiero della vita quotidiana” un riconoscimento esplicito di tale fattore: la questione, non sufficientemente tematizzata, si presenta in modo multiforme e talvolta contraddittorio. Del resto, come da più parti è stato sottolineato, le presenti contingenze legate all’invecchiamento della popolazione e alla crisi globale degli ultimi anni vedono incrementarsi in parallelo un’individualizzazione di scelte e percorsi nelle ultime tappe dell’esistenza umana, a fronte delle progressive modificazioni degli assetti familiari e uno sgretolarsi del sistema di welfare (Phillipson, 2012; Zambianchi e Ricci Bitti, 2012). Scopo del presente progetto di ricerca è quindi indagare la rappresentazione sociale dell’invecchiare bene in relazione, da un lato, al benessere sociale percepito, dall’altro alle risorse in termini di nuove forme di aiuti/servizi istituzionalizzati esperite e desiderate nel pensiero della vita quotidiana. La ricerca si snoderà attraverso un’indagine quali-quantitativa, che si avvarrà di questionari e interviste episodiche. L’analisi dei dati sarà volta all’individuazione della struttura della rappresentazione, del ruolo di queste nuove forme di aiuti/servizi al suo interno e dei posizionamenti individuali e di gruppo, principalmente in base a genere, età, benessere sociale percepito.